BIBLIOTECA SAN GIORGIO

 

il dono di un poeta (G. A. Brunelli)

I doni di privati sono un indice ancora più evidente dell’amore e del desiderio di Francia che caratterizzano il nostro territorio nell’essenza del singolo individuo.

Già con il suo primo direttore, Julien Luchaire, l’Istituto Francese di Firenze ha intrecciato legami con Pistoia per il tramite di Ferdinando Martini, amico di Luchaire ed estimatore del suo operato politico e culturale.

Per la sua vocazione alla contemporaneità, la Biblioteca San Giorgio ha accolto in dono trecento volumi di letteratura e cultura francese appartenuti a Giuseppe Antonio Brunelli (1922-2016), docente universitario, traduttore, critico e poeta. Nell’aprile 2017, il figlio Fabio arricchirà la donazione con altri duecento volumi raccolti dopo la scomparsa del padre e rappresentativi degli studi francesi novecenteschi.

La piccola ma significativa raccolta di 500 volumi grazie ai suoi contenuti viene ad integrare e arricchire i rilevanti fondi contemporanei come il ‘Bigongiari’ e il ‘Luti’, conservati nella stessa Biblioteca pistoiese.

Il professore, poeta, traduttore e critico Giuseppe Antonio Brunelli è nato nel 1922 a Milano. Nel periodo della Resistenza, per sottrarsi ai nazifascisti, abbandona l’Italia e trova rifugio nella Svizzera francese. A Ginevra segue le lezioni di Marcel Raymond ed è collega di Silvio D’Arco Avalle. Tornato a Milano, approfondisce la sua formazione italo-francese su basi filologiche e storico-comparatistiche. Il Brunelli milanese si divide fra il lavoro di assistente di Francese (Lingua e Letteratura) all’Università Cattolica e quello di consulente per la Garzanti. Nel 1948 e nel 1949 presso questa Casa editrice pubblica due raccolte di versi (Se canto se rido e Le cascate d’agosto). Dagli anni ‘50 si dedica all’insegnamento e alla ricerca. Soggiorna a Parigi dove studia, tra l’altro, i manoscritti di Paul Valéry, un autore al quale è stato sempre fedele, illuminandone aspetti di norma ignorati (Paul Valéry ‘giovane poeta’). Nel 1959 consegue la libera docenza e si trasferisce in Sicilia, per insegnare, fino al 1987, Lingua e Letteratura Francese all’Università di Catania e, per qualche anno, all’Università di Messina. Nel 1987 è chiamato all’Università di Firenze per coprire la cattedra di Lingua Francese già tenuta da Mario Luzi.

Oggetto costante di ricerca, anche attraverso la pratica della loro traduzione, sono per il critico, professore e scrittore, oltre al già citato Valéry: François Villon, Jean de Sponde, François de Sales, Jean Castel, Charles Baudelaire, Francis Jammes.

Poeta che entra “dai giardini d’inchiostro nel giardino dell’anima”, la critica ha sentito in lui il respiro della grande letteratura europea. La sua scrittura poetica ha ricevuto importanti riconoscimenti (da Valeri a Pancrazi, da Apollonio a Luzi, da Chiari a Baroni). Le sue poesie sono state tradotte in francese, spagnolo, latino e veneziano, e sono presenti in molte antologie. Ricordiamo le raccolte ‘siciliane’ L’amore e il tempo (1964), Per Giovanna (1983), Concerto per Palma (1995), e le ‘padovane’ Il più bel credo (2006) e PreghieraPoesia (2008).

Giuseppe Antonio Brunelli si è spento all’età di 94 anni nell’agosto del 2016.

Marco Lombardi e Barbara Innocenti

Con il consenso del figlio, professor Fabio Brunelli, pubblichiamo un ricordo di suo padre, il professore, poeta, traduttore e critico Giuseppe Antonio Brunelli (1922-2016). Tramite l'Associazione degli Amici dell'Istituto Francese di Firenze, d'intesa con l'Institut Français Firenze, 500 volumi soprattutto di Lingua, Letteratura e Cultura Francese sono pervenuti in dono alla "San Giorgio" di Pistoia che li ha catalogati e inseriti in rete. Il Fondo Giuseppe Brunelli ben integra i Fondi Bigongiari e Luti conservati presso la stessa Biblioteca pistoiese

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