GABINETTO VIEUSSEUX

 

La Biblioteca del Gabinetto Vieusseux: un modello

Con l’intermediazione dell’Associazione degli Amici dell’Istituto Francese, la Biblioteca del Gabinetto Vieusseux ha ricevuto in dono dall’Istituto Francese di Firenze le collezioni de: Les Belles Lettres, la Société des Textes modernes e le traduzioni francesi di grandi opere realizzate da grandi autori. Complessivamente 1130 volumi, riuniti nel fondo contrassegnato dalla sigla IFF, tutti disponibili in linea nell’OPAC della biblioteca e anche per il prestito.

La presenza di testi classici in traduzione francese all’Istituto di piazza Ognissanti era determinata dalla necessità di rispondere alle esigenze di docenti, studiosi e ricercatori. Ricordiamo, che l’IFF è stato sia un luogo d’insegnamento (francese e italiano) sia un luogo di ricerca. Inoltre, fino al 1973, come sede distaccata e privilegiata dell’agrégation (abilitazione) in Lingua e Letteratura Italiana per gli studenti francesi, i corsi finalizzati al raggiungimento di questo titolo universitario comprendevano la pratica della traduzione.

La collana delle Belles Lettres proveniente dall’IFF giunge alla Biblioteca di palazzo Strozzi, ad integrare le collezioni in lingua francese – assai ricche fino dalla costituzione del Gabinetto (1819) – e talvolta in sostituzione di perdite o danneggiamenti causate dall’alluvione del 1966.

Come hanno dimostrato gli studi sull’argomento, la Biblioteca del Vieusseux è stata un modello per Julien Luchaire nella formulazione della sua idea di Biblioteca dell’IFF e della messa in pratica di tale idea.

Sull’esempio della Biblioteca del Vieusseux, per Luchaire la Biblioteca dell’Istituto doveva rispondere, oltre che a esigenze di conservazione e di diffusione della cultura francese a Firenze, in Toscana e in Italia (con i prestiti a distanza), di costante interrelazione tra il Libro, il suo pubblico di lettori e l’editoria, con i quali occorreva essere a lunghezza d’onda.

Julien Luchaire e il suo staff erano attenti alle richieste dei lettori, alle proposte d’acquisto che da loro provenivano. Dallo stesso staff arrivavamo al pubblico suggerimenti di lettura attraverso tutta un’indagine catalografica condotta direttamente o per corrispondenza in altre biblioteche e tramite lo spoglio degli annunci delle uscite. In funzione di questa indagine giornaliera era attivo un dinamico ufficio di relazioni -in presenza e a distanza- con i lettori. La Biblioteca dell’IFF fin da subito si prospetta come Biblioteca in movimento, in aggiornamento costante, oltre che di necessaria e utile conservazione. La funzione assunta dalla Libreria Francese di Firenze, che da più di trent’anni ha sede nello stesso palazzo Lenzi, era svolta da una mostra continua dei nuovi acquisti e delle proposte dell’editoria che si teneva nelle stanze dell’Istituto. Uno dei ‘sogni’ di Luchaire era, oltre che la fondazione di nuovi Istituti di Francese nelle più importanti città della penisola, la creazione di Librerie ad essi strettamente (anche da un punto di vista logistico) collegate per il costante aggiornamento dell’informazione bibliografia ad uso delle diverse tipologie di lettori.

Funzionale alla costituzione di una Grande Biblioteca Virtuale Toscana di Francesistica a venire è anche il fondo speciale Prime edizioni francesi, costituito di 15.350 opere in lingua francese in prima edizione entrate al Vieusseux tra il 1820 e il 1918, contrassegnato dalla sigla PEF. Il fondo, costituito negli anni 50 del ‘900, è collocato in due sedi: a Palazzo Strozzi dal n. 6 al 4997; a Palazzo Corsini-Suarez (Via Maggio 42) dal n. 5005 a 45387. Disponibile in linea, il fondo è consultabile ma escluso dal prestito.

Laura Desideri e Marco Lombardi