Il Palazzo Lenzi in breve
Palazzo Lenzi, attribuito per tradizione a Brunelleschi - vi avrebbe anche tenuto 'bottega' - o al suo allievo Michelozzo - è sede dal 1910 dell'Istituto Francese di Firenze (IFF) fondato nel 1907. Nel 1949 è acquistato dallo Stato francese come emblema di un Rinascimento che ha intessuto stretti legami tra Italia e Francia. La medesima idea di Cultura e Bellezza riunisce le due "sorelle latine". Il Palazzo è rappresentativo della diplomazia culturale che, fra l'altro, tramite la Bellezza e la comune concezione del Rinascimento intesi quali strumenti di relazione pacifica tra i popoli, uniscono Francia e Italia: le lingue e culture italiane e francesi, così come l'arte e la musica, le scienze, il diritto, l'economia, la storia sociale e politica, sono tra quelle mura oggetto di studio, ricerca e insegnamento- apprendimento. Primo Istituto di Cultura al mondo, modello per tutti i successivi di varie lingue e culture (ad es. l'Istituto Britannico di Firenze creato sul suo prototipo nel 1917), l'Istituto Francese di piazza Ognissanti è - occorre ripeterlo per ragioni d'importanza culturale ad ampio raggio - laboratorio dell'Unesco: il suo creatore e fondatore, Julien Luchaire ne esporterà il modello su larga scala lavorando, come accennato, all'interno dell'Ufficio di Cooperazione Internazionale insieme ai succitati Giuseppe Prezzolini, Marie Curie e Albert Einstein. La Cultura, tramite il Libro e le Biblioteche in particolare, è il mezzo di conoscenza dell'Altro utile ad evitare gli scontri fra Stati e fra Nazioni che possono trasformarsi in conflitti armati. L'IFF è stato in relazione con Uomini Illustri Francesi e Italiani, alcuni dei quali vi soggiornavano come André Gide a cui, si racconta, era di norma riservata la mitica Altana del Palazzo con vista su Firenze. Nel tempo sono stati in contatto con l'Istituto di Palazzo Lenzi o vi hanno lavorato, scrittori, artisti, critici, scienziati, musicisti… Uomini e Donne Illustri la cui voce, o la 'voce' dei loro strumenti, ha risuonato dal palcoscenico della Sala di Teatro o dai tavoli della Sala di Lettura. Intratterranno relazioni con l'IFF anche: H. Hauvette, B. Crémieux, L. Chadourne, H. Prunières, P.-M. Masson, I. Pizzetti, G. Bastianelli, E. Bertaux, J. Alazard, G. Soulier, M. Reymond, E. Magne, F. Bédarida, G. Mazzoni, P. Rajna, C. Battisti, F. Martini, P. Villari, G. Biagi, E. G. Parodi, V. Del Litto, M. David, A. Chastel, A. Fongaro, Ph. Renard, J.-M. Gardair, D. Arasse, D. Roche, G. Didi-Hubermann, N. Châtelet, B. Comment, F.-G. Lorrain, M. Serres, G. Raboni, L. Ronconi, C. Bene e altri attori e registi invitati all'annuale evento di France Cinéma e la cui memoria è conservata nell'Archivio relativo depositato in palazzo Lenzi. I primi proprietari del Palazzo, i Lenzi, ai quali è riferita l'attuale denominazione del Palazzo (oltre: Buini, Quaratesi, Pisani) sono stati ambasciatori alla corte dei Valois, all'epoca della regina Caterina de' Medici, fiorentina illustre in Francia nella seconda metà del Cinquecento a cui seguirà nel Seicento l'altrettanto illustre regina fiorentina Maria de' Medici nonna di Luigi XIV, il Re Sole. Al servizio di quest'ultimo, sarà chiamato, in qualità di Musicista di Corte, Giovanni Battista Lulli nato a Firenze nel 1632 non lontano dall'odierna sede dell'Istituto Francese. Lulli, naturalizzato in Lully, collaborerà con Molière a molti dei divertissement per il Re 'più grande del mondo' per il quale esporterà a Parigi e a Versailles il fare musicale e operistico à la page fiorentino e romano. Nel Settecento, in Polonia, i Lenzi avrebbero dato origine alla stirpe reale dei Lepzinscki dalla quale discenderà nel Settecento Maria, moglie di Luigi XV e regina di Francia. Alle generazioni precedenti quella attuale, l'Istituto di piazza Ognissanti era soprattutto affettuosamente conosciuto come 'Il Grenoble 'per il fatto che la sua fondazione si deve a Julien Luchaire, professore d'Italiano presso l'università di quella città luogo di grande importanza per le relazioni franco-italiane, università che ne ha sostenuto all'epoca l'impegno culturale, organizzativo e finanziario.